Domenica, 11 Marzo 2012 00:44

Esperienza con la parola di Dio e al servizio della parola di Dio

Scritto da  Gerardo

Da Domenico Pizzuti riceviamo il testo di una testimonianza al Convegno della vita consacrata, che si è tenuto lo scorso martedì 6 marzo, presso la sede della Facoltà Teologica, Sezione S. Tommaso, Capodimonte.





La Vita Consacrata, «esegesi» vivente della Parola di Dio per una credibile pedagogia dei segni.

Esperienza con la parola di Dio e al servizio della parola di Dio
Domenico Pizzuti s.j.
(Bozza di intervento)


La diffusione e circolazione della Parola di Dio nella vita religiosa e nella vita della chiesa: quali effetti personali e sociali? Esempi ne sono gli esercizi spirituali fondati sulla lectio divina ispirata dal Card. Carlo Maria Martini, largamente utilizzati per gli esercizi spirituali personali e collettivi, e le diverse forme di lectio divina che viene realizzata in gruppi nelle parrocchie e nei caseggiati anche del Lotto P a Scampia ed altrove.

Questo attingere alla Parola di Dio nella vita spirituale e nella vita consacrata dopo secoli di uso di testi ascetici e moralistici per la formazione, e poi nell’attività pastorale e per la formazione dei laici nella chiesa, rappresenta un vero rivolgimento spirituale e culturale e forse il frutto più significativo del Concilio nella vita della chiesa e del centenario movimento biblico e liturgico. E’ un energia benefica che circola e che dipende dal conduttore, secondo la definizione di una guida indiana alla mia domanda che cosa fosse secondo lui la religione: “Un energia che dipende dal conduttore”. E’ diventata una modalità acquisita (una moda?) che innerva la preghiera, la meditazione, la liturgia, la predicazione, la formazione anche in ambienti popolari, talvolta utilizzata con faciloneria e senza adeguata conoscenza dei testi biblici.

Quali problemi? Dal punto di vista della vita religiosa ha superato e dissolto forme devozionali di preghiera, ascetismi e moralismi, nei casi migliori ha fatto sintesi con la scelta e la cura dei poveri, degli ultimi (evangelismo), ma talora sussiste con orientamenti teologici diversi (fondamentalismi, progressismi) nelle diverse comunità. Il solo ricorso ai testi scritturistici di per sé non è in grado di infrangere modelli culturali e istituzionali accreditati sia della chiesa istituzione che del popolo cristiano. Ha innervato certo la vita religiosa, ed ha prodotto frutti personali secondo i vari conduttori, ma non ha risolto il problema della significatività ecclesiale e sociale della vita religiosa nelle forme storiche più antiche e recenti. Non solo per la riconduzione della vita ecclesiale a quella dell’istituzione clericale ed il pluralismo dei modi di vivere la stessa fede da parte di vari movimenti ecclesiali o meno, in mancanza di una continua riforma questa sì spirituale e di una kenosi con empatia nei sentieri, attese, speranze. sofferenze di credenti o meno. Certo la Parola di Dio è il tesoro a cui lo scriba moderno attinge per i criteri di discernimento nella vita personale e sociale, e per avvicinarsi al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo. Ma attinge il “MISTERO” nel breve tratto del passaggio della vita terrena? E’ una domanda inquietante ma ineledubile, che costituisce il centro del problema non solo per la vita spirituale personale ma dell’intera comunità dei credenti, per la facilità con cui viene eluso da predicatori e non.

Dal punto di vista dell’attività pastorale con i confratelli a Scampia che in questi anni nella pastorale e nella cura della persone hanno scommesso sulla parola di Dio ha sortito l’effetto di un avvicinamento più personale dei fedeli alla conoscenza della Parola di Dio, e di conseguenza allo Spirito che anche in questo modo parla personalmente al cuore dei credenti e lo fa ascoltare ed incontrare nei sentieri della vita quotidiana. E’ l’era dello Spirito Santo nella vita della chiesa e del mondo? Tuttavia, a parte un accostamento al testo sacro non improvvisato ed impressionistico ed una preparazione non solo alla lectio divina ma allo studio della Sacra Scrittura nelle sedi competenti, nell’esplicitazione dei testi (omiletica o meno) per esempio rimangono talora non illuminati - con criteri desunti dall’ispirazione della parola divina - problemi della vita quotidiana dei fedeli e quelli più ampi della società e delle sue dinamiche e crisi. Da qualche anno la Rivista “Aggiornamenti sociali” di Milano, che fa capo ad un gruppo di gesuiti e laici di Milano e Palermo, ospita un’ interessante rubrica “Bibbia aperta” a cura di esperti biblisti che ha trattato nel corso del 2012 tra gli altri argomenti “Di fronte alla crisi”, “Uomini, bestie e salvezza del creato”, “Guerre per l’acqua”, “Idoli” “Memoria collettiva”, “Istruzione e discernimento”.

Forse è nel contatto con il cuore e la sofferenza dei fedeli che la parola illumina sia il credente che lo stesso omileta e animatore pastorale. Il problema è dare e ridare nella vita della chiesa la parola ai credenti, opportunamente illuminati e predisposti come amici e parenti di Gesù raccolti intorno a lui per raccogliere la potenza del suo spirito che guarisce, libera, riconcilia e da salvezza nell’ affrontare la vita nel mondo. E’ l’acqua ed il pane di vita, per continuare il cammino come il profeta Elia fino al monte.

LA PAROLA DI DIO E’ UNA MONETA PREZIOSA CHE NON SI PUO’ SVENDERE O, COME LA PERLA PREZIOSA, DARE IN MANO A CANI E PORCI!

Napoli, 19 febbraio 2012


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